La Carnia – by Ger

Anche questo viaggio l’abbiamo messo in archivio, ma “due” parole è giusto scriverle anche se personalmente mi aspettavo di più dal punto di vista motociclistico.

Devo ammettere che le strade scelte sono state quelle secondarie per evitare principalmente il traffico e per assaporare di più il paesaggio e quindi non me la sento di bocciare appieno la Carnia e le sue belle Alpi. Il problema maggiore è che per arrivarci ti devi macinare oltre 300 km. di autostrada e con il caldo di questi giorni sapete benissimo qual’è il patire, che è tanto all’andata, ma al ritorno si amplifica!!!! Comunque bando alle ciance! Il pranzo del sabato nell’unico bar di Poffabro, uno dei più bei borghi d’Italia, il tempo si è fermato in questo paesino ai piedi delle Alpi Carniche. Poi abbiamo proseguito per il Passo Rest (26 tornanti) per scendere fino ad Ampezzo e poi risalire di nuovo per il passo Pura con la strada che improvvisamente si erge sulla diga del Lago di Sauris. Dopo la Sella di Razzo siamo scesi lentamente (l’asfalto era sporco di brecciolino) fino a Comeglians ed alcuni arditi hanno deciso di risalire la strada delle Vette fino sul monte Crostis ad oltre 2350 metri di altezza e scendere poi per un tratto di 6 km. di sterrato fino a Ravascletto. Ospiti dell’albergo Bellavista, rinnovato di recente con belle e comode camere, abbiamo assaporato la cucina dell’ottima cuoca. Al risveglio dopo aver riempito i serbatoi, abbiamo imboccato la stretta stradina che porta al passo Zoncolan e qui mi devo inchinare a quei ciclisti che giungono in cima solo con le forze delle loro gambe, ma il paesaggio ne vale la pena……..di farlo con la moto!!! Delusi dopo aver percorso la Valle di Preone, abbiamo cercato di rifarci gli occhi con le Grotte di Pradis, ma……….., lascio ad altri il giudizio!!

Ecco ora un piccolo assaggio di foto della 2 giorni Carnica :

scorci di Poffabro